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Until the next time...

martedì 16 ottobre 2007

lunedì 20 agosto 2007

Projectology's Radio


domenica 29 luglio 2007

Biografia APP - Pt. 5

Il 1984 fu anche l'anno di "Ammonia Avenue", nuovo album del Project. Pur facendo il titolo riferimento ad un impianto petrol-chimico di Middlesborough, questa volta si tratta di un album dal concept molto più nascosto e aperto a più chiavi interpretative. Per "Ammonia Avenue", Mel Collins venne richiamato al sax per affiancarsi alla band, mentre come vocalist vennero riconfermati Woolfson, Rainbow, Zakatek e Blunstone.



L'anno seguente uscì "Vulture Culture", album che segnò l'entrata definitiva di Richard Cottle ai synths e al sax e che sarebbe rimasto l'unico album del Project senza la presenza di Andrew Powell. In quello stesso 1985, infatti, Powell era impegnato nella realizzazione della colonna sonora del film "Ladyhawke" che vide anche la partecipazione di Parsons e band. La musica per "Ladyhawke" fu infatti scritta e orchestrata da Powell, ma vide la partecipazione di Alan Parsons nelle vesti di produttore ed ingegnere. Se a questo si aggiunge il fatto che nell'album la Philharmonia Orchestra fu accompagnata da Cottle, Bairnson, Paton ed Elliott si capisce come si ebbe a che fare con un disco che sapeva molto di Project.

Biografia interamente tratta dal Parsons Day

sabato 21 luglio 2007

Biografia APP - Pt. 4

Da parte sua, inoltre, Alan Parsons non smise in quegli anni di lavorare come produttore ed ingegnere del suono per altri artisti ed il suo nome, così, fu visto su molti altri album: "Rebel" (1976), "More Miles Per Hour" (1980) e "Sympathy" (1980) di John Miles, "Year Of The Cat" (1977) e "Time Passages" (1978) di Al Stewart, "A Crazy Steal" (1978) degli Hollies, "Two's A Crowd" (1977) dei Pilot, "Somewhere I've Never Travelled" (1976) degli Ambrosia, "Ram" (1977) di Percy Thrillington (versione strumentale dell'album di McCartney), "Lenny Zakatek" (1979) di Zakatek e "It's All Mom's Fault" di Trefethen (1980, dove Alan semplicemente narra una breve frase) nonchè, per aver lavorato in alcune sessions, su album di molti altri artisti, tra i quali The Shadows, Olivia Newton John, Jack Harris e Yvonne Keeley.

Nel 1984 Eric Woolfson decise di dare maggior spazio alla band che ormai da anni seguiva lui ed Alan nei progetti e così il mercato vide la pubblicazione dell'album Keats, il primo ed unico album dell'omonima band. Dietro al nome Keats c'erano David Paton, Ian Bairnson, Stuart Elliott, Colin Blunstone e Peter Bardens (dei Camel). Nell'album suonò anche per la prima volta il tastierista Richard Cottle, che poco dopo sarebbe entrato come membro ufficiale nella band di Parsons. La sostanziale differenza tra "Keats" e gli album del Project sta nel fatto che questa volta i brani non vennero firmati da Woolfson e Parsons, bensì da Blunstone, Elliott, Paton, Bairnson e Bardens, limitando così il ruolo di Parsons a produttore ed ingegnere del suono.


Interamente tratto da The Parsons Day

giovedì 19 luglio 2007

Biografia APP- Pt.3

L'anno seguente (1979) uscì "Eve" il cui concept fu un po' più vago rispetto a quelli degli album precedenti. Ma il tema di "Eve" per quanto elusivo fu, comunque, la donna. Con la line-up ormai stabilizzata, gli unici cambiamenti nella band rispetto al precedente "Pyramid" consistettero come sempre nei vocalist: qui si trovano David Paton, Chris Rainbow, Lenny Zakatek, Clare Torry, Lesley Duncan e Dave Townsend.

"The Turn Of a Friendly Card", uscito nel 1980, fu il quinto album de The Alan Parsons Project. Il tema scelto attorno al quale costruire l'album fu questa volta il gioco d'azzardo ed il rischio in generale. La grande novità fu la presenza di Eric Woolfson nel ruolo di cantante, oltre a quelli ormai consueti di produttore esecutivo e tastierista. Fu la prima volta che Woolfson si cimentò nei lead vocals, ma la sua voce sarebbe diventata d'ora in avanti un altro forte segno di distinzione del Project. L'altra novità vocale dell'album fu la presenza di Elmer Gantry (dei Velvet Opera), che si affianca qui agli usuali Zakatek e Rainbow.

Il 1982 fu l'album che vide la band all'apice del successo con l'album "Eye In The Sky", che raggiunse le vette di tutte le classifiche mondiali: in America l'album raggiunse presto la 7a. posizione, mentre il singolo omonimo, cantato da Woolfson, arrivò sino alla terza. Sebbene il titolo venne preso a prestito dal romanzo di Philip K. Dick, l'album deve anche influenza a "1984" di George Orwell. Come novità, nell'album si ebbe la partecipazione del saxofonista Mel Collins, mentre Parsons venne accreditato per la prima volta al Fairlight. "Eye In The Sky" sarebbe rimasto per sempre il più grande successo del Project e negli anni il singolo omonimo avrebbe trovato posto in innumerevoli raccolte.

All'album seguì "The Best Of The Alan Parsons Project", primo Best Of ufficiale della band. D'ora in avanti, comunque, molte sarebbero state le raccolte di varia sorte dedicate all'ormai celeberrimo Project.



Interamente tratto da The Parsons Day

mercoledì 18 luglio 2007

Biografia APP - Pt. 2

Il passo successivo fu la stipulazione di un contratto per l'etichetta Arista Records, che avrebbe pubblicato negli anni a seguire tutti gli album del Project.
Nel 1977 uscì "I Robot", il cui titolo venne preso a prestito dal noto romanzo fantascientifico di Isaac Asimov. L'album vide una meglio definita line-up, con David Paton al basso, Stuart Tosh alla batteria, Ian Bairnson alle chitarre -tutti e tre della band Pilot-, Woolfson alle tastiere e Parsons al Projectron, oltre comunque ad alcuni session man come il tastierista Duncan Mackay. Il ruolo fondamentale di Parsons, come per il precedente album, restò quello di produttore ed ingegnere. Woolfson fu produttore esecutivo e scrittore dei brani assieme ad Alan, mentre Powell continuò il suo lavoro in qualità di arrangiatore orchestrale. E sarebbero stati questi i rispettivi ruoli che Alan, Eric ed Andrew avrebbero sempre più consolidato nel corso degli anni, lasciando invece in gran parte nelle mani della restante band il compito di suonare e cantare. Ed anche per quanto riguarda i vocalist "I Robot" poteva vantare tra l'altro nomi come Allan Clarke (degli Hollies), Steve Harley, Lenny Zakatek (dei Gonzalez) e Jack Harris. "I Robot" ottenne rapidamente un ottimo successo e raggiunse ben presto il disco di platino, attirando su The Alan Parsons Project gli occhi di critici e fans.
Il 1978 fu l'anno di "Pyramid", terzo album del Project e affascinante concept sull'antico Egitto. Nell'album si possono trovare Parsons, Woolfson e Powell nei loro ormai consueti ruoli, così pure come per Paton, Bairnson, e Mackay, ma "Pyramid" segnò anche una new entry, quella del batterista Stuart Elliott, dei Cockney Rebel, che andò così a sostituire Stuart Tosh. Tra i cantanti spiccano nomi celebri come quelli di Colin Blunstone (ex Zombies), John Miles e Lenny Zakatek. Con "Pyramid", Parsons confermò le grandi qualità del suo Progetto mostrando ormai a chiare lettere le caratteristiche salienti dei propri album: miscele di suoni elettronici ed acustici, orchestrazioni sinfoniche, cori, testi surrealistici, vocalist d'eccezione, l'idea del concept-album e la presenza di brani strumentali.



Tratto interamente dal Parsons Day

martedì 17 luglio 2007

Biografia APP - Pt. 1


Alan Parsons ed Eric Woolfson si incontrarono per la prima volta presso gli Abbey Road Studios nei primi anni '70 durante una delle tante produzioni di Parsons e poco dopo Eric sarebbe divenuto il suo manager. I rapporti tra Alan ed Eric andavano facendosi sempre più stretti e prolifici e Woolfson propose a Parsons la realizzazione di un progetto che da tempo aveva in mente: fare un album ispirato alle opere dello scrittore Edgar Allan Poe, di cui Eric era un grande appassionato. Woolfson, infatti, non credeva di avere la credibilità necessaria né come produttore né come scrittore per portare a termine da solo un tale album e vedeva in Parsons la giusta persona con la quale poter sviluppare il suo progetto.


Era il 1976 quando il sodalizio Woolfson-Parsons diede al mercato il primo album de The Alan Parsons Project, "Tales Of Mystery And Imagination. Edgar Allan Poe". L'album uscì per l'etichetta 20th Century Records ed alla realizzazione presero parte soprattutto artisti d'eccezione che in quegli anni erano stati prodotti da Parsons, come le band Pilot e Ambrosia al completo, John Miles, Arthur Brown ed altri ancora. Il ruolo di Parsons nella realizzazione dell'album fu di scrittore assieme a Woolfson, di produttore e ingegnere del suono, oltre a fare alcuni interventi con chitarre, tastiere e voce. Wolfson, invece, fu anche produttore esecutivo e tastierista. In qualità di arrangiatore orchestrale venne chiamato Andrew Powell che già aveva mostrato le proprie alte qualità lavorando con artisti come Karlheinz Stockhausen, Gyorgi Ligeti, Boulez, Stomu Yamashta, The Hollies, Donovan, Leo Sayer, Al Stewart ed i Cockney Rebel. E Powell firmò anche, assieme a Woolfson e Parsons, la lunga suite "The Fall Of The House Of Usher" che occupa gran parte del secondo lato dell'album.
L'album ottenne immediatamente un buon successo sia commerciale sia di critica e così Eric e Alan, oltre ogni più rosea aspettativa, furono spinti ad andare avanti coi loro progetti. In realtà The Alan Parsons Project non era stato pensato realisticamente come il nome di una vera band, bensì come l'identificazione artistica dei musicisti riuniti per quell'album. Per Parsons e Woolfson, infatti, il progetto non avrebbe avuto seguito e l'album avrebbe dovuto soltanto riportare il titolo, ma la casa discografica impose che fosse anche scritto un nome che identificasse l'artista e così, essendo quello di Alan il nome più noto, venne fuori The Alan Parsons Project.



Tratto interamente dal Parsons Day